La prima chiesa episcopale di Firenze fu l’antichissima basilica di S. Lorenzo
Alla maniera delle cattedrali dell’ Europa gotica in genere, il nuovo Duomo venne dedicato alla Madonna, col titolo “Santa Maria del Fiore”, un tributo cavalleresco al ruolo della Vergine nel misterioso piano di Dio. Il “fiore”, secondo un documento del primo ‘400, sarebbe infatti Cristo, germogliato sullo stelo (Maria) che sorge dalla radice della famiglia di Davide.

Veduta ipotetica dell’antica Cattedrale fiorentina di Santa Reparata
Alla maniera delle cattedrali dell’ Europa gotica in genere, il nuovo Duomo venne dedicato alla Madonna, col titolo “Santa Maria del Fiore”, un tributo cavalleresco al ruolo della Vergine nel misterioso piano di Dio. Il “fiore”, secondo un documento del primo ‘400, sarebbe infatti Cristo, germogliato sullo stelo (Maria) che sorge dalla radice della famiglia di Davide.

S. Maria del Fiore come appare nel “Codice Rustici” del XV secolo
(Seminario Arcivescovile di Cestello – Firenze)
II Duomo che si visita oggi è il risultato di 170 anni di lavoro. La prima pietra della facciata venne posta l’ 8 settembre 1296, su progetto di Arnolfo di Cambio che, simultaneamente, diresse la costruzione di Santa Croce e del Palazzo della Signoria. Il progetto arnolfiano subì, però, numerose modifiche, di cui le più evidenti sono visibili sui fianchi esterni dell’ edificio, a nord e sud, dove le prime quattro finestre risultano più basse, più strette e più ravvicinate di quelle verso est, le quali corrispondono, invece, all’ ampliamento operato da Francesco Talenti, capomastro a partire dalla metà del ‘300. Le cappelle radiali ad est vennero ultimate nel primo ‘400 e la gigantesca cupola, progettata da Filippo Brunelleschi, venne costruita in appena 16 anni, dal 1418 al 1434, “structura si grande, erta sopra e cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e popoli toscani”, come scrisse allora Leon Battista Alberti. La lanterna, su disegno del Brunelleschi, fu realizzata dopo la morte dell’ artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera di Andrea del Verrocchio, venne collocata nel 1466.

Il Duomo adesso
L’ ultima componente di Santa Maria del Fiore ad essere realizzata fu la facciata, eseguita su progetto di Emilio De Fabris tra il 1871 ed il 1887, in uno stile neo-gotico che richiama il gotico “vero” del Campanile e dei portali sui fianchi del Duomo. Questa facciata, come quella arnolfiana, onora la Madre di Cristo: la figura sopra la porta centrale, Maria in trono reggente uno scettro fiorito (opera di Tito Sarrocchi), domina tutto il resto. Ma il programma ottocentesco ha soprattutto un carattere storico e nazionale; i mosaici, su disegno di Niccolò Barabino, rappresentano: sopra la porta centrale, Cristo in trono tra Maria e San Giovanni Battista, con santi fiorentini; a destra (verso sud, cioè), Artigiani, mercanti ed umanisti fiorentini che rendono omaggio alla Fede; ed a sinistra (verso nord), La Carità tra i fondatori delle opere pie fiorentine.

Papa Eugenio IV, il 25 marzo 1436, consacra la Cattedrale di S. Maria del Fiore. (Miniatura da un codice liturgico conservato alla biblioteca Laurenziana)