Il più antico monumento della Piazza è il Battistero di San Giovanni, ritenuto per molti secoli un tempio pagano “convertito” ad uso cristiano. In effetti, già sul finire dell’ antichità – nel secolo V o forse VI – sorse qui un primitivo battistero di fronte a Santa Reparata, l’ allora cattedrale, in un rapporto spaziale simile a quanto vediamo oggi. Questo primo battistero doveva essere simile all’ attuale anche nella forma ottagonale simboleggiante “l’ octava dies”, “l’ ottavo giorno” – il tempo del Cristo Risorto, fuori dal nostro tempo scandito in unità di sette giorni. Tale simbolismo si riferisce direttamente al Battesimo, il sacramento d’ iniziazione alla fede cristiana, per cui i credenti passano dalla morte del peccato alla vita nuova in Cristo, un “ottavo giorno” senza tramonto. La forma ottagonale allude alla speranza cristiana di una resurrezione dei morti, e doveva rivestire particolare eloquenza quando la struttura era ancora circondata da un cimitero.

A partire dalla metà dell’XI secolo, il Battistero venne ricostruito nelle dimensioni attuali ed arricchito di marmi pregiati, di cui molti provenienti da edifici antichi. Fu il periodo dell’affermazione economica e politica della città, che vide prima il trasferimento a Firenze della sede del governo imperiale in Toscana e, poi, l’autonomia di Firenze dal Sacro Romano Impero. Nei secoli XII e XIII la nuova struttura, ampliata con l’ aggiunta della cupola monumentale e della “scarsella” (l’ abside rettangolare a ovest), divenne motivo di orgoglio cittadino: Dante la chiama il suo “bel San Giovanni”. Dal 1300 al 1500 vennero collocate le opere scultoree per cui il Battistero è celebre: le tre porte bronzee ed i gruppi in bronzo e marmo sovrastanti le porte: opere che, complessivamente, illustrano le storie bibliche che il battezzato è invitato a meditare per vivere bene la sua fede. La più antica delle porte è quella ora a sud, raffigurante la vita di San Giovanni Battista, titolare del Battistero e patrono della città: opera di Andrea Pisano negli anni 1330. Segue quella a nord, eseguita da Lorenzo Ghiberti fra il 1402 ed il 1425, con scene della vita di Cristo. Infine la “porta del Paradiso” (come la denominò Michelangelo), ad est, con scene tratte dall’Antico Testamento, modellate e gettate dal Ghiberti dal 1425 al 1450 (oggi sostituita da una copia).

Porta di Andrea Pisano (porta al sud)
con scene della vita di San Giovanni Battista

1) Annuncio dell’ angelo a Zaccaria
2) Zaccaria che diviene muto
3) Visitazione
4) Nascita del Battista
5) Zaccaria che scrive il nome
6) San Giovanni fanciullo nel deserto
7) Predica ai Farisei
8) Annuncio del Cristo
9) Battesimo dei seguaci
10) Battesimo di Gesù
11) San Giovanni rimprovera Erode
12) Carcerazione di San Giovanni
13) Visita dei discepoli
14) Visita dei discepoli a Gesù
15) Danza di Salomè
16) Decollazione di San Giovanni Battista
17) Presentazione della testa a Erode
18) Salomè porta la testa a Erodiade
19) Trasporto della salma
20) Sepoltura
A) Speranza
B) Fede
C) Carità
D) Umiltà
E) Fortezza
F) Temperanza
G) Giustizia
H) Prudenza.

Porta di Lorenzo Ghiberti (porta al nord)
con scene del Nuovo Testamento.

1) Annunciazione
2) Natività
3) Adorazione dei Magi
4) Disputa coi dottori
5) Battesimo
6) Tentazione
7) Cacciata dei mercanti dal tempio
8) Gesù che cammina sulle acque e salva Pietro
9) Trasfigurazione
10) Resurrezione di Lazzaro
11) Entrata di Gesù in Gerusalemme
12) Ultima cena
13) Orazione nell’orto
14) Cattura di Cristo
15) Flagellazione
16) Gesù dinanzi a Pilato
17) Salita al Calvario
18) Crocifissione
19) Resurrezione
20) Pentecoste
A) San Giovanni Evangelista
B) San Matteo
C) San Luca
D) San Marco
E) Sant’Ambrogio
F) San Gerolamo
G) San Gregorio
H) Sant’ Agostino.

“Porta del Paradiso” di Lorenzo Ghiberti (porta ad est)
con scene dell’Antico Testamento.

Storie di:
1) Adamo e Eva
2) Caino e Abele
3) Noè
4) Abramo
5) Isacco e i suoi figli, Esaù e Giacobbe
6) Giuseppe
7) Mosè
8) Giosuè
9) Davide
10) Salomone e la Regina di Saba.