Notizie Storico Istituzionali

Capitolo Metropolitano Fiorentino

Sede del Capitolo Metropolitano Fiorentino

Le prime notizie documentate sul Capitolo del Duomo, detto allora di S. Reparata, risalgono alla prima metà dell’ VIII secolo, quando in tutta la Cristianità occidentale si assiste al diffondersi,
presso il clero secolare, della vita comunitaria.

Durante la riforma gregoriana (XI sec.) anche a Firenze il collegio canonicale determinò con maggior chiarezza i suoi compiti e le sue strutture.
Fra l’altro, fino al XIV secolo, gli spettò l’elezione del vescovo, assai spesso scelto fra i suoi membri.

L’edizione, a cura di Renato Piattoli (1938), delle più antiche pergamene del prezioso fondo diplomatico del Capitolo fiorentino, ha consentito di ricostruire le prime tappe della storia della “canonica” e le sue dinamiche nei confronti sia dell’autorità vescovile che delle istituzioni civili.

L’ingerenza crescente di queste ultime nella vita ecclesiastica della città e diocesi fu coronata, come è noto, alla fine del XIII secolo, dalla grande impresa per la costruzione della nuova Cattedrale di S. Maria del Fiore, portata a termine solo nel XV secolo. Questo attivismo del Comune e delle cosiddette “Arti” andò ben al di là degli obbiettivi architettonici, per sconfinare nella delicata materia beneficiaria (con l’istituzione di numerosi canonicati da parte dell’Arte della Lana) e dell’esercizio del culto.

La centralità del Capitolo della Cattedrale sulla scena politica e sociale di Firenze è testimoniata dalla presenza costante di esponenti del ceto dirigente cittadino fra gli assegnatari delle maggiori cariche canonicali. L’egemonia delle grandi famiglie fiorentine sui canonicati del Duomo si manifestò attraverso la frequente ricorrenza di famiglie come i Minerbetti, i Gianfigliazzi, i Medici, gli Strozzi, i Corsini, gli Albizi. Appartenne per esempio al Capitolo fiorentino Giovanni de’ Medici, divenuto poi Papa Leone X.
Non mancarono uomini di cultura, come Marsilio Ficino, o di vita santa, come il ven. Lorenzo M. Gianni.
Fra i Vescovi fiorentini che dedicarono particolari cure al Capitolo sono da ricordare S. Podio (X sec.), Atto (XI sec.), Ardingo (1231-1249) , Antonio d’Orso, già canonico e arciprete di S. Reparata, presule fiorentino dal 1309 al 1321, cui si debbono le prime Costituzioni capitolari conosciute, conservate manoscritte in archivio. Nel XV secolo l’Arcivescovo S. Antonino Pierozzi fu esecutore delle Bolle pontificie di Niccolò V secondo le quali nell’antichissima chiesa di S. Pietro in Ciel d’Oro (proprietà vetusta del Capitolo e tutt’ora sede del medesimo) veniva fondata una biblioteca pubblica, affidata ai canonici.

La biblioteca rimase in vita fino al XVIII secolo, quando, per decisione del Granduca, furono trasferiti volumi e codici nelle Biblioteche Laurenziana e Magliabechiana.

Da notare anche lo stretto collegamento che, in epoca medioevale, per tutto il Rinascimento e fino a tempi relativamente recenti, è esistito fra il Capitolo della Cattedrale e lo Studio Fiorentino, che ebbe sede nell’attuale Via dello Studio, in locali tuttora di proprietà dell’Opera del Duomo.

Fra l’altro l’emblema dell’attuale Università degli Studi di Firenze, erede dell’antico “Studio”, reca ancora il “serafino” che costituisce lo stemma del nostro collegio canonicale (un serafino rosso in campo bianco, sormontato dal “galero” dei protonotari apostolici).

Nel corso della sua storia il Capitolo Metropolitano Fiorentino ha rinnovato più volte le proprie Costituzioni. Le prime conosciute sono quelle approvate dal Vescovo Antonio D’Orso nel 1309; le ultime sono state approvate dall’Arcivescovo Giuseppe Betori il 17 gennaio 2013.

Attualmente il collegio è composto da dodici Canonici e sei Canonici Onorari, nominati dall’Arcivescovo, udito il Capitolo. Fra i Canonici vi sono una Dignità, l’Arciprete, e quattro Uffici: il Proposto, il Penitenziere e i due Camerlenghi.

L’Arciprete è titolo solo onorifico. A lui, fino al 1984 – quando il Capitolo rinunciò alla cura d’anime parrocchiale, trasferita ad altre chiese del centro cittadino – spettava la gestione della parrocchia di S. Maria del Fiore.

Al Proposto (o Preposito ) compete, in nome del collegio canonicale, la cura liturgica della Cattedrale, del Battistero e di San Benedetto.

II Penitenziere cura l’amministrazione del sacramento della Riconciliazione.

I due Camerlenghi sono amministratori e procuratori generali del Capitolo e, agendo in suo nome, esercitano la rappresentanza legale del Capitolo medesimo, della Cattedrale, del Battistero e di San Benedetto.

Papa Leone X col Breve “In supremo militantis ecclesiae” dell’8 gennaio 1516 dichiarò i Canonici fiorentini “notari della Sede Apostolica”; tale privilegio fu confermato da Clemente XII col breve “Apostolatus  officium” del 2 gennaio 1731. Dopo il Motu proprio “Pontificalis domus” di Paolo VI del 28 marzo 1968 i nostri capitolari risultano tuttora, “durante munere”, Protonotari apostolici soprannumerari, e ne portano gli abiti.

Il Capitolo del Duomo di Firenze è lieto di annunciare l’apertura della propria sede a visite guidate, con lo scopo di far conoscere la storia di una delle più antiche istituzioni della nostra città, e di far “gustare” le sue opere d’arte, squarci di vita vissuta, aneddoti e curiosità alla ri-scoperta della nostra identità culturale.

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