Gli interni Della Cattedrale
Santa Maria del Fiore
Quando si entra all’ interno della Cattedrale si rimane colpiti dalla vastità dello spazio e dalla sobrietà degli arredi.
La semplicità contrasta e pone in risalto le dimensioni titaniche della chiesa (la più grande in Europa al momento della sua ultimazione nel ‘400):
lunga 153 metri, larga 90 alla crociera ed alta 90 metri dal pavimento all’apertura della lanterna.
L’ aspetto quasi spoglio dell’interno di Santa Maria del Fiore corrisponde all’ austero ideale spirituale della Firenze medievale, suggerendo in termini architettonici la spiritualità dei grandi riformatori della vita religiosa fiorentina, da San Giovanni Gualberto a Sant’ Antonino e Fra Girolamo Savonarola.
L’arricchimento del Duomo con fastosi pavimenti in marmo colorato e con nicchie “a tempietto” appartiene invece ad un secondo momento della storia della Cattedrale, sotto il patronato dei granduchi nel ‘500.
Esterno:
A – Porta a nord (facciata)
B – Porta centrale (facciata)
C – Porta a sud (facciata)
D – Porta del Campanile
E – Porta dei canonici
F – Porta della Mandorla
G – Porta della Balla
Interno:
1)
a) Mosaico di Gaddo Gaddi, l’ incoronazione di Maria;
b) Affreschi di Santi di Tito, Angeli Musicanti;
c) Orologio, dipinto da Paolo Uccello;
d) Vetrata di Lorenzo Ghiberti, Assunzione di Maria.
2) Busto di Brunelleschi.
3) Busto di Giotto.
4) Busto di Marsilio Ficino.
5) Busto di Emilio De Fabris.
6) Busto di Arnolfo di Cambio.
7) Busto di Antonio Squarcialupi.
8) Monumento a Niccolò da Tolentino, di Andrea del Castagno.
9) Monumento a Sir John Hawkwood, di Paolo Uccello.
10) Monumento a Dante e alla Divina Commedia, Domenico di Michelino.
11) Coro di Baccio Bandinelli.
12) Altare Maggiore.
13) Cattedra del vescovo.
14) Crocifisso di Benedetto da Maiano.
15)
a) Porte di bronzo di Luca della Robbia;
b) Rilievo di Luca della Robbia, La Resurrezione.
16) Sagrestia “delle Messe” con tarsie del ‘400
17) Altare di San Zanobi o del Santissimo:
a) Urna di San Zanobi di Lorenzo Ghiberti;
b) Ultima Cena di Giovanni Balducci (1560-1603).
18) Rilievo di Luca della Robbia, l’ Ascensione.
19) Ingresso agli scavi dell’ antica cattedrale, Santa Reparata
Santa Maria del Fiore fu costruita a spese del Comune, come “chiesa di stato”, e le opere d’ arte lungo le due navate laterali rientrano in un programma civico in onore di “uomini illustri” della vita fiorentina.
Tale programma include: i monumenti equestri in affresco ai condottieri John Hawkwood (di Paolo Uccello, 1436) e Niccolò da Tolentino (di Andrea del Castagno, 1456), il dipinto di Domenico di Michelino raffigurante Dante, del 1465, i ritratti in rilievo in onore di Giotto, Brunelleschi, Marsilio Ficino ed Antonio Squarcialupi, organista del Duomo, opere del ‘400 e del primo ‘500. Del secolo XIX, invece, sono i ritratti di Arnolfo e di Emilio De Fabris.
L’iconografia civica si interseca con un programma religioso, che si sviluppa nelle zone della Cattedrale che servono al culto.
Si tratta di due grandi immagini, raffiguranti l’Incoronazione della Vergine, collocate ai poli opposti del percorso processionale: un mosaico sopra la porta d’ ingresso principale (opera di Gaddo Gaddi degli inizi del ‘300) e la vetrata rotonda dietro l’altare maggiore (l’unico degli otto “occhi” del tamburo che si vede entrando in Duomo, opera di Donatello realizzata tra il 1434 ed il 1437).
La controfacciata si caratterizza per un singolare orologio eseguito (nella parte dipinta) da Paolo Uccello nel 1443. Si tratta di un orologio “liturgico” che, come l’ordinamento delle festività della Chiesa, calcola le 24 ore diurne a partire dal tramonto del giorno precedente. Agli angoli sono rappresentate quattro teste di santi (evangelisti o profeti), che prefigurano la pienezza dei tempi.